Nebbia

Oggi è un sabato. In apparenza come tutti gli altri. Dopo una settimana di lavoro più o meno duro, si riposa. Il sabato mi alzo tardi, verso le dieci. Così recupero il sonno insufficiente dei giorni precedenti. Le trasmissioni televisive finiscono tardi e si alza relativamente presto. Stamattina, quando ho alzato le tapparelle, è comparsa la nebbia, quella milanese. I giorni precedenti erano soleggianti e molto caldi, per un autunno già avanzato. Con la nebbia è arrivato anche il freddo, più per l’umidità che per la temperatura bassa. Mi sembra che questa foschia sia qui a posta. Provoca una certa tristezza nell’anima. Come se fossi anche la natura partecipa al dolore. Accendo il televisore. Faccio lo zapping tra i vari canali. Ci sono dei fatti nuovi, ma la sostanza è quella che ho visto la sera precedente.

 

Dopo la cena ho visto per un quarto d’ora la partita. La nostra nazionale è partita forte, subito un gol e tante azioni pericolose. Non sembrava una partita amichevole. Si correva, l’impegno da entrambe le parti era notevole. Dopo una decina di minuti il Belgio pareggia. Un uomo rimasto solo nella nostra area di rigore. Ma si può? Dov’è la nostra difesa di una volta? I miei familiari non sono amanti di calcio. Perciò si cambia il canale. E venerdì è c’è Crozza. A volte è fantastico, ma ci sono anche le puntate fiacche. Quella dio ieri era una di queste. Pochi momenti brillanti e il resto mediocre. So che non è facile tenere il livello alta. La trasmissione sta per finire è Crozza annuncia la trasmissione che segue, quella di Mentana, con la voce sua. Forse il personaggio meglio riuscito.

 

Ed ecco il protagonista in primo piano. Di norma non guardo questa maratona, ma si capisce già dalla prima inquadratura che c’è qualcosa di particolare. Ci sono degli attacchi terroristici a Parigi. Tanti. All’inizio il numero non era meglio definito. Ero già in piedi, fumano una sigaretta e pronto ad andare nel mio studio. Mi siedo di nuovo sul divano. Scorrono le immagini e le notizie in sottoimpressione. Tutto molto confuso, ma dal numero dei morti è chiaro che è una cosa molto grave. Non sapevo nemmeno che anche la c’è una partita amichevole. Abbastanza di lusso: Francia contro Germania. E pare che tutto abbia avuto inizio là. Alcune esplosioni si sono sentite ma non hanno fermato la partita. Ma il presidente francese, che era presente allo spettacolo, è stato subito evacuato.

 

Seguono altre notizie. Ci sono spari in alcuni ristoranti e bar. C’è un teatro dove si tiene un concerto di un gruppo rock americano; vecchietti provenienti da California. I terroristi sono entrati dentro ed hanno preso gli ostaggi. Le trasmissioni che seguono l’evento si appoggiano più sui social media che sui propri inviati. C’è un appello di uno che si trova all’interno del teatro: "ci stanno ammazzando uno per uno. Fatte l’irruzione prima possibile, se non siamo tutti morti". Una testimonianza agghiacciante. Verso le due di mattina sembra tutto finito. Le forze d’ordine hanno attaccato il teatro e liberato gli ostaggi, quelli rimasti in vita. Il numero delle vittime supera 100.

 

Hanno iniziato già ieri notte ad analizzare la situazione: perché, come e cosa occorre fare. Stamattina, visto che i fatti nuovi sono pochi, l’argomento principale è questo. Come reagire? Sembra già tutto visto. Una ripetizione delle cose dette dopo l’attentato a Chalie Hebdo. Non hanno portato a niente. Ho forse no? Hanno portato a questo nuovo attacco. Ci sono anche i nomi illustri che partecipano alle discussioni, per esempio D’Alema. Ma quelli di sinistra non sono contrari alle guerre, agli interventi militari? L’occhio per l’occhio non era nel Vecchio Testamento. Dopo è stato ribaltato nel Nuovo. Vogliamo mandare i soldati in una nuova missione di "pace". C’è rabbia, c’è angoscia, capisco le emozioni bollenti, ma... C’è uno, non so come si chiama, ma non è un politico, più lucido. Spiega che l’occidente indirettamente aiuta direttamente questi macellai che ci vogliono cancellare dalla faccia della Terra. Compra il petrolio che lo stato terroristico vende sotto banco, commercia con le opere d’arte rubate e paga le cifre altissime per farle possedere a qualcuno che ci tiene di più rispetto alle vite umane che saranno spente con i soldi dati in cambio. E sì, la situazione è molto nebbiosa.

 

 

E’ arrivato il pomeriggio. Dopo il pranzo ho continuato a guardare le notizie, ma alla fine non c’è la facevo più. L’acqua è arrivata fino alla gola. Ho accesso il mio elaboratore e barcollando mi sono trovato su http://prxwebmaster.blogspot.com/ questa meraviglia. Un blog come tanti altri, ma scritto in un modo piuttosto confuso. Non si capisce a cosa serve e per chi è scritto. In effetti da i consigli per portare più visitatori sul sito, ma a me non interessa. Il mio è qui per servirmi come un strizzacervelli, una specie di scaricamento dell’emozioni ondine, in modo virtuale. Nemmeno questo riesce a togliermi dalla testa tutte quelle vittime innocenti ammazzate per una ragione inspiegabile, in nome di un’entità superiore.

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