Traghetti

Un po' di tempo fa, qualche settimana, si è diffusa la notizia che l'agenzia internazionale Frontex ha espresso dei dubbi sul corretto comportamento di alcune organizzazioni non governative impegnate nel salvataggio dei profughi che partono dalla Libia verso Italia. Non mi sono attaccato molto all'informazione. Le attività illegali, criminale e di quelle non etiche non ne parliamo, sono un fenomeno esteso. Una in più non provoca tanto interesse, anche se questa ha delle particolarità che danno una sottolineatura interessante. Poco tempo dopo l'argomento è diventato ogni presente e tutti si sono impegnati a dare il proprio giudizio sull'avvenuto. Per dire la verità, l'avvenuto non si conosce. Ci sono soltanto dei dubbi. Ha iniziato un procuratore generale che ha parlato delle possibili collusioni tra la malavita e le OnG. E' stato molto criticato perché le sue dichiarazioni non erano supportate. Niente prove, nemmeno un'indagine in corso. Soltanto gli indizi.

 

Niente di strano, si potrebbe osservare. Siamo in Italia dove ai PM piace farsi notare dai media, dalla gente. Ho seguito le notizie, le trasmissioni con gli approfondimenti, ho ascoltato tante dichiarazioni pro e contro. Oggi, dopo aver raccolto quello che potevo, non capisco niente. La discussione è diventata italiana, cioè non si parla di argomento con i ragionamenti, ma si cerca di discriminare l'avversario. Quelli che difendono le OnG sono proprio maestri nel far cambiare il tema e portare il dibattito verso le visioni politiche sbagliate della controparte. Una delle principali è che i volontari salvano le vite umane e che quelli che pensano che ci sono delle mele marce vorrebbero far morire i profughi che finiscono nel mare. Che schifo!

 

C'è un fatto inconfondibile. Alcuni telegiornali hanno fatto vedere le posizioni di alcune navi di salvataggio. Molto curioso. Si trovano a poche miglia dal porto dal quale partano i scafisti con la loro merce umana. Basta fare qualche chilometro, scarichi il tuo carico e puoi tornare indietro a ricaricare. L'operazione ripetibile più volte al giorno. La qualità della imbarcazione c'entra poco perché il tragitto da percorrere è breve. Tutt'altra cosa è portare la merce fino alle coste italiane. Il dispendio del tempo e anche la richiesta di un natante molto migliore; è vero che se ne fregano degli altri, ma gli scafisti ci tengono alle proprie vite.

 

Io me la immagino così. Ogni profugo paga 2000 euro per l'attraversata. La metà di questo importo do al capitano della nave, che è unico con il quale tengo i rapporti. Lui decide dove va e sosta la nave e quest'ultimo è importante per me. Il capitano non è volontarie; per forza deve essere un professionista, pagato. Il capitano riempia le tasche e anche il mio guadagno cresce notevolmente. In più i rischi che corro sono molto minori. Una soluzione perfetta, almeno per me e per il comandante della nave. Nemmeno i profughi si lamentano. Prendono un comodo traghetto che gli porta in piena sicurezza verso la loro meta. Non posso sostenere con le prove che sia veramente così, ma ritengo che sia uno scenario plausibile.

 

Mi vengono dei dubbi quando sento quelli che negano con fermezza questo tipo di attività. Come uno può essere sicuro che non esiste un'attività criminale? Mica quelli che fanno queste cose mettono i post nei social media e si pubblicizzano intorno. Molte realtà illegali sono state scoperte dopo tantissimo tempo dal loro avvio. Quando uno dice che non esiste, mi viene l'idea che vuole proteggere qualcosa che non dovrebbe essere protetto. I fronti sono ben delineati e logici nelle sue alleanze, tranne un caso. Il giornale della Santa Sede ha sottolineato che le accuse non sono del tutto infondate. Strano che sono schierati con l'opposizione. Ancora più strano è che i vescovi italiani hanno una posizione opposta.

 

Una volta al bordo, i profughi devono essere sbarcati da qualche parte. Non possono trascorrere il resto della vita sul mare e occorre anche liberare lo spazio per quali che vengono domani. Dove li sbarchiamo? Cavolo, la costa più vicina è a poca distanza, proprio là da dove sono partiti. Non si può, dicono, ma non dicono perché. La nave si trova nelle acque territoriali libiche. Credo abbia permesso di stare là, se no la loro presenza sarebbe una cosa illegale. Perché non possono attraccare per scaricare la gente alla quale hanno salvato la vita? Visto che non si può, la nave si indirizza verso nord. Prima terra che si incontra è Malta. Chiedo permesso di sbarcare gli esuli, ma questo non viene mai accordato. Ma la Malta non rispetta le leggi internazionali e quelle europee? Oppure non c'è niente da rispettare, anche se a noi vendono una verità opposta. Così si procede verso Italia e noi con le braccia aperte accogliamo questa folla che va ad aggiungersi a quella arrivata ieri, l'altro ieri e così via. Siamo stupidi, o non siamo stupidi, questa è la domanda che mi pongo. Se siamo stupidi è perdonabile. Dio ci ha fatti così e qui non si può fare niente. Se non siamo stupidi allora è grave. In questa ipotesi Dio non c'entra niente.

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